Tutto pronto per MYArt il festival che racconta il Mediterraneo

Data di pubblicazione
20 Aprile 2017

Tutto pronto per la prima edizione di “MYArt”. Il festival che racconta il Mediterraneo, le migrazioni e i diritti umani e affida alla Calabria il ruolo di terra di mezzo tra le diverse sponde del Mare Nostrum. Un ruolo che, come testimoniano le cronache degli ultimi dieci anni, è divenuto centrale nelle rotte migratorie che attraversano queste acque.

Le premiazioni e le proiezioni si svolgeranno a Cosenza il 28-29-30 aprile 2017, in una tre giorni ricca di eventi collaterali e incontri tematici sul cinema come strumento di legame tra le sponde del Mediterraneo.

Oltre 150 film – tra documentari e cortometraggi – iscritti al “MYArt”, il Film Festival organizzato in Calabria dall’associazione culturale multietnica “La Kasbah” e la giovane casa di produzione cinematografica Lago Film di Cosenza. Evento che vanta come partner istituzionale la Fondazione Calabria Film Commission.

Una valanga di lavori, soprattutto documentari, sono giunti alla segreteria del festival che gode, inoltre, del sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Sociale; della Provincia di Cosenza; del Comune di Cosenza; del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar) e della Fondazione Migrante.

Una giuria di alto profilo – tra i cui componenti spiccano il documentarista Gianfranco Pannone, il produttore cinematografico Mario Mazzarotto e il regista calabrese Fabio Mollo, l’operatore culturale Giuseppe Scarpelli – designerà il miglior film per le tre categorie.

Il MYArt Film Festival dedicherà, inoltre, un evento speciale al nuovo documentario di Gianfranco Pannone “Lascia stare i Santi”, prodotto dall’Istituto Luce. Il film è un viaggio lungo un secolo nella devozione religiosa popolare italiana, nel quale il regista di Latina tiene insieme “Santi antichi e più recenti, madonne bianche e nere, processioni devozionali…, sono espressioni di un bisogno di sacro in apparenza molto lontano da noi, ma che così lontano non è”.
Ancora oggi, specie nel Sud Italia, ma con “isole” anche al Nord, la fede popolare è un fatto concreto, che trova la massima espressione nel canto, nella musica. E i suoni proposti in questo film da Ambrogio Sparagna ne sono una chiara testimonianza. Il prezioso repertorio dell’Archivio Luce, composto di documentari e cinegiornali d’epoca, asseconda questo viaggio nel mondo della religione popolare, che Gianfranco Pannone, con sguardo laico, rimescola in un percorso emozionale tra passato e presente.