Presentata a Milano la docu-serie su Bergamini

Data di pubblicazione
23 Giugno 2025

Una statale che corre lungo la costa calabrese. Un camion fermo in mezzo alla carreggiata. Una ragazza in lacrime. E, sull’asfalto, il corpo di un calciatore di 27 anni: Denis Bergamini. È il 18 novembre 1989 e da quel momento si apre uno dei casi più controversi e inspiegabili della cronaca italiana.

IL CONO D’OMBRA. LA STORIA DI DENIS BERGAMINI – LA SERIE, arriva il 27 e 28 giugno con 4 episodi in esclusiva su Sky TG24, Sky Crime, Sky Documentaries, Sky Sport, in streaming su NOW e sempre disponibile on demand, per riportare alla luce questa vicenda fatta di silenzi, contraddizioni, depistaggi e dolore.

Dopo il podcast omonimo – sempre nelle prime posizioni tra i podcast di tendenza su Spotify dal suo debutto – la docuserie Sky Original prodotta da Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries, in collaborazione con TapelessFilm e con il supporto della Fondazione Calabria Film Commission, ideata da Pablo Trincia e Debora Campanella con Paolo Negro, che ne cura anche la regia, racconta una vicenda che per oltre trent’anni ha diviso l’opinione pubblica e sfidato la giustizia.

Quella notte, il corpo di Denis appare come investito da un camion. Un gesto estremo, si disse allora. Ma da subito, la famiglia e gli amici rifiutano questa spiegazione. Intorno alla sua morte si crea un cono d’ombra che, ormai dal 1989, alimenta domande senza risposta, sospetti, e ricostruzioni spesso contraddittorie. L’ipotesi del suicidio regge in sede giudiziaria per anni, ma non nel cuore di chi conosceva Denis. La docuserie racconta questa lunga battaglia per la verità con un linguaggio visivo potente, a tratti intimo, capace di restituire la vita – e non solo la morte – di Denis Bergamini. Lo fa attraverso le testimonianze dei suoi cari – come la sorella, Donata Bergamini, che per anni ha combattuto per avere giustizia – con immagini d’archivio, ricostruzioni basate su atti processuali e alcuni video girati dallo stesso Denis. Il risultato è un racconto avvincente, teso, profondamente umano, che segue l’evoluzione dell’inchiesta fino ai giorni nostri, con il processo del 2021 che, a distanza di oltre tre decenni, riapre ufficialmente il caso.

Pur toccando le varie piste investigative emerse nel tempo – comprese quelle oggi escluse – la docuserie non indulge nel mistero fine a sé stesso. Piuttosto, mostra cosa significhi davvero cercare giustizia quando il tempo sembra giocare contro, e quando la verità è stata a lungo ignorata.

Un’indagine emotiva e civile, che restituisce dignità a una storia rimasta troppo a lungo nell’ombra e ci interroga, ancora oggi, su cosa voglia dire avere fiducia nelle istituzioni, nel tempo e nella memoria.

NOTE DEGLI AUTORI 

Ci ho messo un po’, prima decidere di prendere in mano il caso di Denis Bergamini che abbiamo raccontato nel progetto “Il Cono d’Ombra”. Conoscevo la storia solo superficialmente, ma mi sembrava troppo lontana nel tempo e nello spazio e temevo non ci sarebbe stato abbastanza materiale audio e video per poter realizzare un podcast e una docuserie. Mi sono ricreduto dopo aver parlato con l’avvocato Fabio Anselmo e le sue colleghe Silvia Galeone e Alessandra Pisa. Nonostante la vicenda fosse cominciata nel 1989 c’erano molti filmati e registrazioni della vita personale di Denis, della sua ex fidanzata Isabella, del Cosenza Calcio e del primo processo per la morte del calciatore. C’erano dunque gli ingredienti per costruire una narrazione coinvolgente di un caso giudiziario poco conosciuto, ma con mille risvolti. “Cucinarli” non è stato semplice, ma come sempre – se si hanno un’idea di racconto e una direzione – poi si riesce a restituire con chiarezza un racconto complesso e intricato.

Pablo Trincia

Il mistero sulla morte di Denis Bergamini gira attorno a un nucleo dai contorni netti: ciò che è successo tra le 17.30 e le 19.10 di sabato 18 novembre 1989, su una piazzola di sosta sulla Statale Jonica 106. È il cuore nero di questo mistero, che dal primo momento ha preso posto nelle nostre menti e nelle nostre discussioni. Cosa è successo a Denis quella sera? Per capirlo abbiamo prima provato a conoscerlo, attraverso le testimonianze di famiglia e amici, e poi siamo passati alla lettura delle carte che si sono accumulate nei 35 anni che ci separano da quella sera. Infine, il mistero di quella sera ha preso forma nei reenactment, quasi immagini mentali di chi come noi ha provato a immaginare la scena, e nel plastico in scala di quella piazzola.

Debora Campanella

NOTE DI REGIA

Abbiamo scelto di raccontare la lunga e complessa vicenda giudiziaria di Denis Bergamini attraverso il percorso di ricostruzione delle indagini di Pablo Trincia in prima persona, in modo da restituire allo spettatore una narrazione in presa diretta. Per rendere più coinvolgente l’indagine è stata allestita una “detective room” con le foto e i documenti del caso. Questa location è stata utilizzata sia come centrale operativa per le nostre ricerche, sia come set per le interviste. Questo ha permesso ai nostri intervistati di rievocare i ricordi e di immergersi emotivamente in una storia molto lontana nel tempo. L’inchiesta è stata realizzata con un approccio analogico. Per comprendere e verificare le ricostruzioni e le testimonianze abbiamo realizzato un modellino in scala estremamente fedele del tratto di statale in cui Denis è stato ritrovato morto. Questo dispositivo ci ha permesso di avere una “geografia” del luogo, ma per comprendere fino in fondo la dinamica descritta dalle testimonianze siamo ricorsi a delle ricostruzioni sceniche con attori e veicoli originali.

Paolo Negro